Galleria generale delle opere di design per interni ed esterni
qui sono presenti tutte le immagini delle pagine dedicate alle opere di design per interni ed esterni realizzate da Mario e Michelangelo Eremita per la committenza.
Si tratta di un dipinto murale eseguito presso la residenza della sig.ra Francesca Campello a Venezia. Appassionata di danza ed in particolare del tango, la sig.ra Campello ha desiderato avere sempre con sé una dedica alla profonda tradizione argentina, rioplantense, uruguayana e francese.
La composizione rappresenta tre artisti, due danzatori intenti nella coreografia del tango ed una donna seduta accanto mentre suona il bandoneon, strumento caratteristico della tradizione milonguera. Particolare ed intenso è il drappeggio dello scialle nero che in passato era il più comune accessorio delle donne veneziane.
Le tonalità calde e vivaci rimarcano il momento di intensa passione e tensione creativa mentre il cielo stellato richiama al desiderio di libertà e di volare alto.
Il murale è stato eseguito in una residenza veneziana a pochi passi da Piazza San Marco, nel cuore della città storica in un contesto di tenore elevato elegante raffinato e sobrio. Colla sua potenza cromatica il murale “tango” si staglia anche se le tonalità assecondano quelle dei locali.
Dipinto murale realizzato direttamente a parete con pitture speciali e foglia oro 24 kt. Le dimensioni complessive sono di circa metri 4 per 2,5. I soggetti sono figurativi e dedicati alla musica, simbolo dell’armonia ed alla cornucopia, simbolo dell’abbondanza.
L’opera è stata trattata con tonalità del rosa e del grigio per emulare la pietra dura rodocrosite, secondo i desideri del committente dr. Alacqua.
La figura umana, nelle forme dei puttini e delle fanciulle, è il soggetto preferito da Mario Eremita. L’umanità attraversa integralmente tutta l’immaginazione di questo artista: dalla grazia all’apocalisse.
Anche nei lavori commissionati, che necessariamente debbono essere eseguiti nel solco di precise esigenze, l’artista di valore è in grado di rendere il proprio personale tratto senza snaturarsi, bensì ampliando la codificazione.
Opera realizzata da Mario Eremita per la Regata Storica di Venezia edizioni 2016/2020.
Pezza di stoffa dipinta dimensioni cm 139,5 x 228,50. È composta da stoffa in viscosa con numero sei frange di dimensioni cm 15 ( larghezza ) x 10,5 ( altezza ) e sei asole di sostegno nella parte alta di dimensioni cm 15 ( larghezza ) x 6,5 ( altezza ). L’opera è circondata per tutto il perimetro da un cordone in tessuto multicolore del diametro di cm 1.
il dipinto intende solcare le tradizioni culturali e i simbolismi della Serenissima Repubblica di Venezia, storia di questo territorio e causa dell’esistenza della città lagunare e del suo ineguagliato contributo nello sviluppo sociale politico ed economico della comunità umana. Paragonabile solamente alla civiltà dell’antica grecia od a quella cinese. Sostituita, dalla fine del settecento, dalla civiltà anglosassone che oggi è l’unica legittima erede dello splendore veneziano. Non stupisce, infatti, il nesso culturale che mantiene tutt’oggi simbolicamente legate Venezia e New York.
La Coltrina del Maestro Mario Eremita si caratterizza per una marcata simmetria frontale e per la posa ieratica di Venezia in omaggio agli avi bizantini. Dall’alto possiamo apprezzare la data 1489, anno in cui la Regina Cornaro di Cipro abdicò e fece ritorno a Venezia ricevendo un’accoglienza trionfale a bordo del Bucintoro, sfilò lungo il Canal Grande e ottenne il rango di Signora di Asolo rimanendole anche il titolo di Regina. Quella del 06 giugno 1489 fu una giornata memorabile e ad essa l’artista ha voluto dedicare questa Coltrina.
L’insieme rappresenta il Trono su cui siede Venezia; esso è realizzato nella bianca pietra d’istria con cui gran parte di Venezia è costruita. Ecco quindi il Leone Alato che occupa la parte alta del Trono. Esso è qui rappresentato non in fattezze antropomorfe ma nella reale costituzione morfologica di un leone africano, simbolo dell’Evangelista Marco. Si noti il ventre asciutto le zampe snelle ed atte alla corsa, l’ampia criniera. Il Leone è albino in omaggio alla pietra d’istria che fu il materiale privilegiato per la manifattura di questo importante simbolo, ed anche per delineare la particolarità e la rarità della sua progenie che si distingue. Entrambe le zampe anteriori del Leone poggiano sul libro che riporta la celebre frase latina: “pax tibi Marce Evangelista meus.”
La pace sia con te o Marco, mio Evangelista. Tale posa intende rappresentare l’interezza del territorio veneziano, sia di terra che di mare e rafforzare il primario intento della Repubblica Serenissima che voleva il prevalere della diplomazia e dello scambio sull’uso della forza.
Il Leone si staglia sullo sfondo blu stellato, omaggio alla rappresentazione collocata sulla Torre dell’Orologio. Avanti e sotto il Leone ecco Venezia che siede regalmente. Indossa la corona che la rende Regina dell’Adriatico; indossa mantelli che richiamano i colori dell’aurora e del tramonto caratteristici della Laguna; quindi il colore rosso della bandiera con le sue tipiche decorazioni. La posa di Venezia è ieratica e decisa, impostata a significare la propria grandezza, potenza e grazia regale; ella apre le braccia esponendo al mondo il suo gioiello: l’accesso alla città dalla Piazzetta delle Colonne di San Marco e San Todaro, il Palazzo Ducale la Biblioteca Marciana e la Basilica. Nella mano destra regge lo scettro con i rami d’ulivo, simbolo del potere nella pace e, nella sinistra l’uroboro che simboleggia la circolarità del tempo. Il grembo verde-azzurro è del colore che simboleggia l’acqua della laguna e sulla veste di Venezia, più in basso, fluttuano le barche della Regata Storica, le Bissone, la Serenissima, i Gondolini, le Mascarete, i Pupparini, le Caorline. Più in basso il nizioleto con la dicitura “Venezia Regata Storica” e la firma dell’artista Mario Eremita. La cornice di foglie d’edera a simboleggiare la fedeltà e l’amore e la cornice di rami d’ulivo per la pace, inquadrano la composizione.
Il dipinto è di primario intento simbolico ed in particolare, interpreta la quieta e sicura potenza della Serenissima, rievocandone la gloria del suo massimo splendore originario che fu dal XIII secolo in poi.
In questo senso l’artista ha voluto riferirsi alla pittura bizantina ed a quella rinascimentale. Bizantina nelle pose ieratiche nella compostezza statuaria nelle simmetrie e nella sequenzialità espositiva; rinascimentale nel trattamento del colore, nello sfondamento prospettico ( la Piazzetta di San Marco ) e nell’uso di diversi piani; qui ve ne sono ben sette: lo sfondo blu notte, il trono, il leone, venezia, le vesti, san marco, le barche; pressocché sovrapposti, quasi livellati ma distintamente ben separati ed indipendenti seppur tenacemente armonizzati dal sublime uso del colore, dello sfumato, delle mezze tinte.
La sensazione che prova lo spettatore è di possanza; il desiderio di appartenenza a questa felice simbologia conquista e coinvolge. Particolare, il dinamismo delle ali del leone insieme alla vaporosa criniera, danno l’impressione che il felino sia in volo. L’acconciatura di Venezia si fa poi bandiera svolgendosi verso il basso come un fiume nascosto che sfoci nella laguna aperta; nascosto dalle aurore e dai tramonti veneziani interpretati dalle voluminose maniche drappeggiate.
Il volto è lineare fine e delicato ma fermo e deciso, ci osserva con fierezza ed olimpica calma. Dal grembo verde-azzurro emerge l’architettura pallida e onirica mentre sotto, le barche colorate, muovono alla volta del Canal Grande per svolgere la Regata fluttuando sulla veste che si fa acqua.
Lo sfondo blu notte riquadra appena gli angoli in alto rimarcando il contrasto tra buio e luce, quest’ultima incarnata dalla venezianità intera. L’opera è inconfondibilmente dell’artista Mario Eremita di cui originali e tipici sono gli stilemi: le forme degli arti, lo sfumato, la pittura di luce, le volumetrie ed i delicatissimi riferimenti simbolici presenti non solo nelle forme ma anche nel colore. La modalità di lettura dell’opera è dall’alto al basso.
Restaurata nel 2010 Casa Carlo Goldoni è frutto della collaborazione dell’architetto e artista Michelangelo Eremita e dell’artista Mario Eremita.
L’architetto Michelangelo Eremita, ha progettato questa preziosa abitazione ed ha anche realizzato personalmente alcuni elementi decorativi e di design.
Egli ha ideato e costruito la cucina, rivestita con pannellature decorate con finiture in argento che riproducono il tema delle canne della laguna veneta; il tavolo del soggiorno, formato da un mosaico opus sectile di pregiate essenze di legno che riproduce il tema della laguna veneta.
Ha disegnato ed assemblato le sedie e la grande panca in mogano ed acciaio, opere di particolare design.
Infine ha disegnato e costruito il mosaico opus sectile in marmi pregiati ai piedi della scala, opera che rappresenta la fanciulla “Ester” e le due sculture in gesso che arricchiscono la camera da letto.
L’artista Mario Eremita si è dedicato esclusivamente alla camera da letto, creando la testiera del letto dipinta con il tema dei fanciulli e la cornucopia e dipingendo gli sportelli del mobile con il tema delle quattro stagioni.
Ingegno e cultura dell’arte e del design, hanno collaborato per realizzare questo pied-à-terre nel cuore di Venezia.
Alto rilievo realizzato direttamente a parete con stucco plastico nel 1993. Le dimensioni complessive sono di circa metri 2,5 lineari per metri 1,5 verticali. I soggetti sono figurativi e dedicati alla musica ed alla cornucopia, simbolo dell’abbondanza.
L’opera è stata trattata con una colorazione omogenea che ne esalta l’alto rilievo.
La figura umana, nelle forme dei puttini e della fanciulla, è il soggetto preferito da Mario Eremita. L’umanità attraversa integralmente tutta l’immaginazione di questo artista: dalla grazia all’apocalisse.
È solamente così che si può affrontare una lettura ed un’approfondimento del valore e del significato dell’arte di Eremita; osservandola ed accogliendola in tutta la sua articolazione e vastità.
Alto rilievo realizzato direttamente a parete con stucco plastico. Le dimensioni complessive sono di circa metri 5 lineari per metri 5 verticali. I soggetti sono figurativi e dedicati alla musica, in quanto il cliente è appassionato di quest’arte.
In basso, verso l’ingresso della dimora è stata realizzata una cornucopia, simbolo di abbondanza e prosperità.
L’opera è stata trattata con una colorazione omogenea che ne esalta l’alto rilievo.
La figura umana, nelle forme dei puttini e della fanciulla, è il soggetto preferito da Mario Eremita. L’umanità attraversa integralmente tutta l’immaginazione di questo artista: dalla grazia all’apocalisse.
È solamente così che si può affrontare una lettura ed un’approfondimento del valore e del significato dell’arte di Eremita; osservandola ed accogliendola in tutta la sua articolazione e vastità.
Il locale è stato interamente arricchito da inserti d’arte, opere di Mario Eremita e del figlio Michelangelo Eremita.
Lo stesso nome del locale è stato interpretato ed inserito in una scultura in bronzo.
Sono presenti: un bassorilievo in stucco plastico delle dimensioni di metri 2 di lunghezza e metri 1,2 di altezza con il tema dei musici e della cornucopia; dipinti su tavola dedicati a temi mitologici quali “la nascita di Venere”; “Venere”; “Apollo e Dafne”; “Endimione”; “Laguna Veneta”.
Le opere ed i temi eseguiti sono frutto di una ricerca filologica che ha inteso associare alla cura del corpo i riferimenti culturali classici della bellezza estetica. La mitologia greca è stata prescelta per questi inserti. Le opere sono state realizzate tra il 1999 e il 2001.
Realizzato da Mario Eremita per il Palio delle Contrade di Ponzano Veneto ( Treviso ). Si tratta di un Palio “Bianco” che rappresenta la Madonna col Bambino, e i segni distintivi delle quattro contrade del Comune di Ponzano Veneto, località in provincia di Treviso in cui ogni anno a settembre si celebra questa ricorrenza con una serie di gare di forza, resistenza, intelligenza.
L’artista Mario Eremita acquista l’immobile nel 1983.
Si tratta di una casa molto vecchia, probabilmente la parte centrale risale al 1200. È stata rimaneggiata nel tempo diventando infine parte della confinante Villa Veneta della Regina Cornaro di Cipro dove Giovan Battista Tiepolo eseguì i suoi magnifici affreschi tra i quali la famosa “Flora”, ora conservata al Museo “Bailo” di Treviso.
L’abitazione era in condizioni di completo abbandono ed Eremita intese realizzare un recupero che mantenesse intatte le strutture e le forometrie ma che consentisse di ripensare completamente gli interni affinché fossero adatti ad accogliere i propri inserti d’arte contemporanea.
All’interno Eremita ha liberato la propria immaginazione creando un ambiente personalizzato.
Sono stati eseguiti:
Questa creazione è espressione libera dell’immaginazione dell’Artista che ha creato un ambiente espressione della propria arte. La vita vissuta all’interno di una casa d’artista non è paragonabile a quella vissuta in un’abitazione convenzionale.
L’abbellimento artistico dei locali offre una prospettiva dialettica molto stimolante e rende l’esperienza estetica parte naturale della quotidianità, consentendo l’arricchimento della mente, la riflessione e la contemplazione; esperienze ad alto valore aggiunto.